2005 "GEORGE DANDIN" O "IL MARITO CONFUSO" di MOLIERE con LELLO ARENA regia di L. DE FUSCO TEATRO ELISEO Introduzione allo spettacolo con intervista al Presidente di DONATELLA BIANCHI
La traduzione della pièce molieriana è stata affidata a Enrico Groppali, adattamento e regia sono di Luca De Fusco, le scene di Antonio Fiorentino, i costumi di Giuseppe Crisolini Malatesta, le musiche di Antonio Di Pofi, le luci di Emidio Benezzi. Un allestimento di qualità, come il cast che accanto a Lello Arena e Gaia Aprea annovera Giovanni Calò, Cosimo Coltraro, Piergiorgio Fasolo, Nunzia Greco, Francesco Guzzo, Loredana Marino.
L'ossessione delle corna è alla base di buona parte del teatro di Molière ed intriga coloro che lo mettono in scena, dato che il grande scrittore francese ha la genialità di indagare su un suo difetto, di prendere in giro se stesso attraverso i suoi innamorati - e debolissimi - protagonisti. In George Dandin l'autore si fa più crudo che mai e non ha veramente pietà delle ingenue velleità dell'uomo che ha commesso l'errore di sposare Angelica, fanciulla tanto titolata quanto libertina, che non ritiene la fedeltà un dovere coniugale dal momento in cui non ha avuto la libertà di scegliersi il marito. Insomma, se il tema è quello del tradimento non si può non pensare quanto sia autobiografico per il commediografo, il quale visse un matrimonio tormentato dalle continue infedeltà della giovane moglie Armande. L'ossessione delle “corna” non è quindi solo del povero Dandin (e di tanti altri personaggi molièriani) ma anche dell sommo drammaturgo.
Lo spettacolo è aperto e concluso da un Molière apocrifo, citato in un libello anonimo contro la moglie, stampato alla sua morte. Con le frasi conclusive sull'amore questo Molière, forse vero, certamente inverosimile, si affianca talmente al suo protagonista da finire col sovrapporsi.