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IL GLAUCOMA NEOVASCOLARE
Dott. Domenico Napoli - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Il Glaucoma neovascolare e' un glaucoma secondario caratterizzato dalla crescita di tessuto fibrovascolare che nelle varie fasi cliniche occupa l'angolo irido- corneale interessando il trabecolato e con conseguente ostruzione al deflusso dell'umore acqueo.
Il primo momento di un Glaucoma neovascolare e' l'ischemia retinica che stimola il rilascio di fattori che stimolano la nascita e la crescita di neovasi.Tra questi il piu' importante e' il VEGF (vascolar endotelial growth factor) sintetizzato dalle cellule di Müller e che determina la liberazione di enzimi dalle cellule endoteliali favorendo la migrazione e la proliferazione delle stesse e la formazione di nuovi vasi.
La causa piu' frequente di Glaucoma neovascolare e' la retinopatia diabetica proliferante insieme all'occlusione della vena centrale della retina e alla malattia occlusiva carotidea.
E' piu' frequente in soggetti di eta' avanzata senza predilezione di sesso.
Inizialmente il Glaucoma neovascolare , prima che l'angolo irido corneale si chiuda, si presenta come un glaucoma cronico che se lasciato a se stesso esita in un glaucoma acuto ad angolo chiuso.
Clinicamente presenta 4 fasi:
a) timidi ciuffi di neovasi compaiono al bordo pupillare; in questa fase la pressione intra oculare e' ancora "normale" e un trattamento ,ora, arresterebbe la progressione del quadro clinico.
b) gruppi piu' consistenti di neovasi si estendono disordinatamente e progrediscono verso l'angolo irido corneale fino al trabecolato organizzandosi come membrana e ricoprendo tutte le strutture filtranti: compare l'ipertono, ma l'angolo e' ancora aperto.
c) vi e' una coartazione dell'angolo e lo sviluppo di sinechie anteriori periferiche che determinano la chiusura. L'ipertono e' marcato e si accompagna a dolore e riduzione della vista.
d) retrazione e deformazione a livello irideo, fino all' ectropion uveae.
Terapia
La fotocoagulazione panretinica con Argon laser e' la terapia d'elezione.
Il suo scopo e' eliminare le aree retiniche ischemiche basi di sviluppo della neo vascolarizzazione.
Da qualche anno viene pratica la terapia intravitreale con farmaci che inibiscono il VEGF ; buoni risultati si hanno con il VEGF in camera anteriore per ridurre i neovasi iridei.
In alcuni casi sono stati effettuati trattamenti combinati con iniezione intravitreale di bevacizumab in associazione a trabeculectomia e mitomicina C , e in associazione a fotocoagulazione transclerale dei corpi ciliari.
Gli impianti di valvole costituiscono un'opzione chirurgica maggiormente utilizzata nella gestione del Glaucoma neovascolare: creazione di un flap sclerale sotto il quale si inserisce una valvola Ex-Press che entra in comunicazione con la camera anteriore . Questa procedura chirurgica e' ripetibile e non richiede resezione di tessuti dell'occhio come trabecolato e iride e quindi e' d'elezione quando esiste un rischio di emorragia come nel Glaucoma neovascolare.
Il trattamento fotocoagulativo transclerale dei corpi ciliari con laser a diodi e' ampiamente diffuso soprattutto negli occhi con scarse possibilita' di tornare a vedere. Con il laser a diodi si ottiene l'ablazione dei corpi ciliari responsabili della produzione dell'umore acqueo, ma di quanto si ridurra' la pressione intra oculare non e' prevedibile quindi si rischiano complicanze come uveiti e marcato ipotono oculare fino alla tisi del bulbo.
Anche la chirurgia vitreoretinica puo' avere un suo momento nel Glaucoma neovascolare : rimuovendo il gel vitreale riduce la proliferazione neovascolare e il conseguente ipertono e blocca la migrazione dei fattori neoangiogenetici con un sostituto vitreale come l'olio di silicone.